Servizi Sociali

Unità organizzativa

Organizza le attività e gli interventi volti alla tutela dei diritti ed alla promozione delle opportunità delle fasce deboli della popolazione.

Competenze

Il Comune di Lavagna è il capofila dell'Ambito Territoriale Sociale n. 57 che comprende anche il Comune di Nè; fa parte del distretto socio-sanitario n. 15, Comune capofila Chiavari. La Asl di competenza è la Asl 4 Chiavarese.

L'Ufficio offre ai cittadini, attraverso la professionalità delle assistenti sociali, un insieme di prestazioni di orientamento, informazione e assistenza per prevenire e risolvere situazioni di bisogno.

L'utenza è suddivisa per aree:

  1. anziani
  2. minori
  3. disabili
  4. emarginazione (tossicodipendenze, immigrazione, malattie mentali)

Possono accedere al servizio i cittadini italiani e stranieri residenti nel Comune di Lavagna che necessitano di informazioni e orientamento sui servizi socio assistenziali: famiglie e singoli adulti in difficoltà, persone anziane, portatori di handicap, gli immigrati extracomunitari.

Il Servizio si ispira ai principi di:

  • uguaglianza, i servizi sono forniti secondo regole uguali per tutti, senza discriminazioni di età, sesso, etnia, lingua, religione, condizione sociale e opinione politica;
  • rispetto, ogni cittadino deve essere assistito e trattato con premura, cortesia e attenzione nel rispetto della persona e della dignità;
  • imparzialità, ogni cittadino deve essere trattato in maniera obiettiva e pertinente alle prestazioni.

La situazione economica del nucleo familiare si documenta presentando l'attestazione ISE/ISEE, completa della relativa Dichiarazione sostitutiva unica.

Sede principale

Palazzo Franzoni

Municipio

Piazza della Libertà 47 - 16033 Lavagna (GE)

Ulteriori informazioni

I servizi erogati:

 

Informativa servizi territoriali sulla disabilità

Regolamento per l'effettuazione dei controlli ISEE (Deliberazione del Commissario Straordinario n. 17/2016)

Il Comune di Lavagna si riserva di eseguire controlli finalizzati ad accertare la veridicità delle informazioni fornite dai cittadini direttamente tramite i propri uffici, la Guardia di Finanza e altri intermediari finanziari che gestiscono il patrimonio mobiliare ai sensi dell'art. 4, c. 2, D. Lgs. 31 marzo 1998 n. 109 e dell'art. 6, c. 3, DPCM 7 maggio 1999 n. 221.
I Cittadini beneficiari di servizi, le cui dichiarazioni risultino non veritiere, oltre a incorrere nelle sanzioni penali previste dalle leggi vigenti, sono tenuti alla restituzione delle somme indebitamente percepite.

Ultimo aggiornamento: 31/03/2025, 13:57

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